PETIZIONE ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE, 2 CITTADINI ROMANI TRIONFANO

 Riassuntiva, chiara, estrema solidarietà ma non solo per i disabili”, Damiano CUPELLONI(Socio Fondatore e primo Presidente del Comitato Pendolari della Orte-Fiumicino) e Mario VATTIATO(Coordinatore Regionale del Lazio per il Movimento Italiano Disabili), lanciano così la petizione 

Bell’Italia ma spesso inaccessibile. E i P.E.B.A. che fine hanno fatto?”, contro la mancata applicabilità dei Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche). 


Proposta su uno dei tanti siti che raccolgono firme online, la petizione, indirizzata almeno per un primo momento all’ANCI, al Dipartimento delle Pari Opportunità, al Governo Italiano, alle Regioni Italiane tramite la Conferenza Stato-Regioni, rappresenta per migliaia di sostenitori, il vero punto di partenza, non limitandosi solo a firmare ma lasciando anche messaggi di sostegno alla causa.


Con le tante argomentazioni spiegate nel documento, è stato ribadito che l’ostacolo o per meglio dire, la barriera, la può incontrare chiunque nelle circostanze delle più varie.Proprio per questi motivi, la petizione è condivisa sui social da tanti cittadini diretti interessati o comunque solidali perché pensano al proprio amico sulla sedia a rotelle o alla propria figlia che non riesce a percorrere con il passeggino un tratto di marciapiede. 


La legge quadro italiana che tratta il problema dell'accessibilità è la legge n. 13/1989, stabilendo i termini e le modalità in cui la stessa deve essere garantita ai vari ambienti, con particolare attenzione ai luoghi pubblici. Il D.M. n. 236/1989 (decreto attuativo) si addentra maggiormente nella parte tecnica e individua tre diversi livelli di qualità dello spazio costruito, spiegati nel dettaglio nel testo della petizione:Accessibilità, Visitabilità e Adattabilità.

 

A titolo esemplificativo, è d’obbligo ricordare che il 2 febbraio 2018, la PRIMA SEZIONE CIVILE del Tribunale Ordinario di Roma, si è pronunciata in merito al ricorso presentato da un 22enne disabile, vittima di una condotta discriminatoria indiretta poiché in due date differenti e senza segnalazione di “guasto”, i monta-scale delle fermate  “Policlinico” e “Furio Camillo” della Metropolitana di Roma, erano fuori servizio. Nonostante le giustificazioni pervenute dai legali dell’ATAC, il Tribunale ha accolto totalmente il ricorso del disabile, in quanto sia sul sito internet dell’Azienda, sia nei locali delle fermate citate, non veniva riportato il guasto. Lo stesso Tribunale oltre a condannare ai risarcimenti e alle spese, ha ordinato il funzionamento degli accessori che permettono ai disabili di accedere all’interno e all’esterno delle fermate metropolitane richiamate nel ricorso.


Un dato è chiaro: con soli 14 giorni di vita dalla pubblicazione della petizione, più di 26000 cittadini hanno mostrato interesse nel firmarla al link 

https://www.change.org/p/bell-italia-ma-spesso-inaccessibile-e-i-p-e-b-a-che-fine-hanno-fatto?.


 

“Siamo rimasti “scioccati” quando già a distanza di poche ore, centinaia di cittadini aveva sostenuto la petizione fino a raggiungere in un solo giorno, più di 5000 sottoscrittori. Tramite queste cifre e i commenti dei firmatari, abbiamo capito quindi che sempre più elevata diventa la necessità dei cittadini a veder attuati i P.E.B.A. E’ in stampa una lettera per chiedere un appuntamento con l’ANCI utile a esporre il problema e valutare il modus operandi da poter intraprendere con i successivi tavoli tecnici.” - dichiarano i promotori Damiano Cupelloni e Mario Vattiato - valutando l’ipotesi di istituire un gruppo di lavoro in ogni Regione, avvalendosi degli esperti che in modo diretto e indiretto hanno a che vedere con le tematiche della mobilità, dei trasporti e della disabilità.


 

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