ALLARME AL MUSEO GARIBALDINO: DALL’INVENTARIO RISULTANO MANCARE NUMEROSI CIMELI

Dal restyling del Museo Garibaldino di Mentana è emersa la mancanza di una trentina di cimeli rispetto all’ultimo inventario datato ’95. Inoltre cocci di epoca romana mai visti sono stati rinvenuti all’interno di una scrivania durante i lavori di trasloco dei mesi scorsi. La denuncia pubblica è stata fatta direttamente dal Sindaco Marco Benedetti attraverso la sua pagina facebook ufficiale.

“Nel mese di luglio l’amministrazione ha attivato un progetto di valorizzazione e riallestimento del Museo Garibaldino di Mentana- dice la nota di Benedetti- le finalità del progetto quelle di diffondere la conoscenza dei luoghi della cultura presso tutti gli strati della popolazione e di valorizzare i beni storico-artistici e le risorse del territorio. Per raggiungere questi obiettivi si è proceduto a: strutturare un percorso di visita del museo; riallestire in modo ordinato il museo; inventariare i numerosissimi cimeli del museo. Per quest’ultima operazione si è proceduto censendo tutti gli oggetti di pregio storico contenuti nel museo a luglio 2017 e confrontandoli con l’unico catalogo esistente archiviato dal Ministero per i Beni Culturali e Ambiente, risalente al lontano 1995. Ma da questa operazione, tra i vari risultati, due purtroppo hanno colpito il cuore del nostro orgoglio cittadino: il pessimo stato di conservazione di molti cimeli, tra i quali spiccano negativamente le giubbe rosse; l’incongruenza tra il vecchio e il nuovo catalogo, che indica l’assenza di numerosi cimeli, oltre trenta.
Inoltre , durante i lavori di ristrutturazione dell’ala multimediale, sono stati rinvenuti, all’interno di un cassetto di una scrivania, oltre trenta reperti archeologici, privi di certificazione che ne indicasse la provenienza, quindi presumibilmente trafugati, attribuibili ad un contesto funerario dell’età romana.In prima battuta abbiamo provato a verificare se i pezzi mancanti fossero stati “prestati” con una procedura errata ad altri Enti per mostre o eventi di tipo storico-culturale, ma non abbiamo avuto riscontri. A seguito di ciò, l’Amministrazione ha immediatamente proceduto ad avvisare le autorità giudiziarie del territorio e a denunciare presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali le discrasie rinvenute.
La relazione completa del lavoro svolto e il catalogo degli oggetti mancanti saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito internet del museo”.

 


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