MONTEROTONDO E TIGHZA SI TENDONO LA MANO

Un progetto archeologico ed educativo che coinvolge Monterotondo e la città marocchina di Tighza. Curato dall’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico del CNR (Isma-Cnr), in collaborazione con le autorità marocchine, l’Associazione integrazione e multicultura (Aim) e il Comune di Monterotondo, il programma di valorizzazione della miniera di Aouam, nell’ambito di un più ampio progetto di ricostruzione di contesti archeometallurgici punici del Maghreb, offre l’occasione per unire idealmente le due sponde del Mediterraneo abbinando la ricerca scientifica a programmi educativi e di sviluppo sociale.Il progetto verrà presentato con una giornata di studi lunedì 29 febbraio prossimo, presso la Sala consiliare “Peter Benenson”di palazzo Orsini, articolata in due sessioni. Al mattino (ore 9.30) in presenza di alte autorità italiane e marocchine tra cui il presidente della Commissione Cultura del Consiglio d’Europa Khalid Chaouki e l’ambasciatore marocchino Hassan Abouyoub, verranno presentati i programmi educativi in corso con le scuole di Monterotondo e quelli professionalizzanti  in programma in Marocco con le scuole locali nelle prossime stagioni. Nel pomeriggio si passerà alle comunicazioni scientifiche riguardanti il lavoro di scavo della fortezza di Ighram Aousser, con la presentazione dei risultati delle ricerche e del volume appena pubblicato ad opera dell’equipe italo-marocchina che da due anni è impegnata nel progetto.

Contestualmente all’incontro verrà inaugurata la mostra di poster plurilingue su vari aspetti della cultura marocchina, curati, come tutti i materiali grafici dell’evento, dai ragazzi dell’Istituto superiore “Angelo Frammartino” di Monterotondo.

«Gli studenti - afferma l’assessore ai Fondi comunitari Marianna Valenti – sono stati accompagnati nelle ricerche con l’obiettivo principale di formare la consapevolezza della vicinanza culturale che lega da sempre l’Europa e le sponde mediterranee del Nord Africa. Una vicinanza, ideale e culturale, che può porsi come un momento importante nella vita scolastica dei ragazzi, aiutandoli a superare, attraverso la conoscenza della ricchezza storica e letteraria in questo caso del Marocco ma, più in generale, dei Paesi del Maghreb, le diffidenze e le chiusure verso le culture straniere».    

 
Il progetto, che ha ricevuto tra gli altri il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri italiano e di quello alla Cultura marocchino, dell’Università Suor Orsola Benincasa e dell’Université Moulay Ismaï, potrà avere in futuro sviluppi anche in termini di gemellaggi turistico-culturali.
 

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