GRAVISSIMO OPERAIO PER LA METRO C, LA FILLEA ACCUSA
Non ce l’ha fatta il lavoratore di 26 anni precipitato ieri sera in un pozzo della profondità di 30 metri mentre effettuava il turno delle ore 14.00/22.00 presso il cantiere Metro C di via Casilina, altezza via dei Colombi. Estratto vivo ieri sera è stato trasportato in codice rosso al policlinico Casilino e poi trasferito all’Umberto I, dove questa mattina è sopraggiunta la morte cerebrale. I medici e il personale ospedaliero dell’Umberto I hanno dunque avviato le procedure sanitarie di accertamento della morte. LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI PROVINCIALI FENEAL-UIL, FILCA CISL E FILLEA CGIL DI ROMA, esprimono la più sentita vicinanza alla famiglia del giovane lavoratore, vittima di quello che appare un drammatico infortunio sul lavoro. In stato di agitazione, gli oltre 120 lavoratori del cantiere Metro C presso cui si è verificato l’incidente si sono riuniti in assemblea già dalle ore 7.30 di questa mattina e hanno seguito con apprensione l’evolversi delle condizioni di salute del collega, fino ad apprendere la fatale notizia. In assemblea, presieduta dai rappresentanti sindacali delle tre federazioni provinciali di categoria, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, protrattasi per oltre 3 ore, si è dibattuto sulle condizioni di lavoro e l’ampio impiego dei contratti atipici, facile strumento di ricatto, sui turni massacranti, le lavorazioni e le misure di sicurezza presenti all’interno del cantiere, oltre alle prossime iniziative da intraprendere.