INTERESSANTE CONVEGNO SULLA COOPERAZIONE SOCIALE AL RAMARINI

Oggi pomeriggio grande convegno organizzato dalle cooperative sociali del territorio al Teatro Ramarini dal titolo “Fare economico, pensare politico ed agire sociale”.

 
“Il concetto di stato del benessere è un’idea che si sviluppa nel 1600 in Germania o nelle costituzioni illuministiche del ‘700. Nella nostra Costituzione – ha spiegato Gaetano Azzariti, costituzionalista – il diritto alla salute, all’assistenza sociale, all’istruzione sono elevato a rango costituzionale. La Costituzione non dice che tali diritti devono essere tutelati esclusivamente dalla repubblica. C’è spazio anche per la cooperazione sociale e l’associazionismo. Ma il valore più alto di tutti che la nostra Carta difende è quello della Dignità umana.”
“La situazione della spesa sociale in Italia è brutta, ma non drammatica – afferma Angelo Marano di Sbilanciamoci – Su 9 miliardi, 7 sono a carico dei comuni. A differenza della spesa sanitaria che comunque ha un certo livello minimo di qualità, per i servizi sociali il livello minimo non è garantito per cui in una situazione di tagli molti servizi sono stati ridotti.”
“Bisogna contrastare delle pericolose tendenze culturali – ha affermato Giuseppe De Marzo di Libera contro le mafie – La prima è quella dell’universalismo selettivo per cui gli aiuti sociali dovranno essere erogati secondi alcuni criteri; l’altra tendenza è quella del darwinismo sociale: sei povero o hai perso il lavoro perché è colpa tua. La terza è l’istituzionalizzazione della povertà. Per combattere questa situazione di forte diseguaglianza sociale così come le mafie bisogna rivendicare con forza maggiore giustizia sociale. Per questo siamo a favore del reddito minimo di cittadinanza,”
“Io sono a favore invece dell’universalismo selettivo – ha affermato l’onorevole Ileana Piazzoni – Per la prima volta in Italia il Governo ha stanziato 1 miliardo contro la povertà. E’ poco, ma comunque è un primo passo notevole.”
Felice Scalvini, assessore ai Servizi Sociali di Brescia ha parlato della sua esperienza “rivoluzionaria che sta portando avanti da tre anni nella sua città.
“Sono quaranta anni che sono nella cooperazione sociale. Per me il vero soggetto del welfare non è la pubblica amministrazione, ma la città. A Brescia il bilancio del mio assessorato è di 28milioni di Euro, mentre la spesa complessiva del welfare è di oltre 120milioni di Euro. In questa cifra comprendo anche le spese dei cittadini per le badanti, i psicologi ed altro. Il comune è il maggiore operatore di welfare e quindi può regolare il settore. Abbiamo rivoluzionato l’approccio della gestione del welfare, Molti bandi, ma zero gare. Dobbiamo sostituire alla concorrenza degli operatori la solidarietà. E’ difficile, ma ci stiamo riuscendo.”
“Questi ultimi anni sono stati veramente difficili – ha ricordato Mauro Alessandri nel suo intervento – Come amministrazione locale abbiamo anticipato i fondi regionali per far funzionare i servizi affidati alle nostre cooperative sociali del territorio. Ora non è più possibile fare questo. La situazione è migliorata grazie all’amministrazione Zingaretti. Bisogna ringraziare i lavoratori ed i dirigenti delle cooperative sociali che hanno garantito i servizi ai cittadini, anche quando loro non percepivano gli stipendi da mesi.”
 

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