IL SINDACO BENEDETTI TRACCIA UN BILANCIO DELLA 62ESIMA FESTA DELL’UVA

Divertimento, degustazioni e approfondimenti di tematiche storico- culturali legate all’enogastronomia ed alla figura di Giuseppe Garibaldi, è quello che hanno vissuto le numerose persone che hanno  gremito piazza Dalla Chiesa e la tensostruttura nella giornata di ieri per la 62esima edizione della Festa dell’Uva e dell’Agricoltura di Mentana. Quest’anno la Festa ha avuto come tematica il “Filo rosso di Garibaldi” come richiamo sia al vino che ai 150 anni della Battaglia di Mentana durante la Campagna garibaldina dell’Agro Romano.

Il Sindaco di Mentana Marco Benedetti ha voluto tracciare un bilancio della manifestazione: “Dallo scorso anno abbiamo voluto chiamare questo appuntamento Festa e non più Sagra- ha spiegato Benedetti- perché quest’ultimo appellativo presupporrebbe una grossa abbondanza del prodotto che si festeggia. Ma nonostante a Mentana non ci siano più produttori ad eccezione di pochi che coltivano uva e magari producono il vino per loro consumo privato, noi abbiamo deciso di riproporre questa Festa per lanciare un messaggio politico. Noi crediamo che le nostre campagne possano essere produttive anche senza essere legate alla loro edificabilità o meno, come si è creduto per troppi anni, così abbiamo voluto portare ad esempio aziende vinicole italiane che hanno saputo rendere produttivi i loro terreni agricoli. Ieri c’era la tenuta La Pazzaglia, mentanese di origini, ma che purtroppo è dovuta andare lontano da Mentana per produrre i propri vini, perché il nostro Comune non è mai stato in grado di predisporre degli strumenti per la produzione sul territorio. Ieri abbiamo voluto dimostrare che con il famoso pezzo di terra le cantine che abbiamo ospitato ci hanno creato delle opportunità, dei posti di lavoro. Oggi i prodotti enogastronomici italiani, i prodotti delle terre italiane, sono apprezzati in tutto il mondo, grazie anche alle moderne tecniche di produzione agricola, che hanno permesso di superare l’immagine obsoleta del contadino che zappa l’orticello. E i cittadini di Mentana non devono essere visti come dei campagnoli arretrati e paesani. Per questo sono stato contento di vedere in piazza tanti giovani, che hanno studiato, che si stanno preparando, con dei genitori che hanno investito per mandarli a conoscere il mondo, per raccogliere le sfide globali odierne che permetteranno di migliorare e rendere moderna la nostra Città di Mentana. Voglio essere il Sindaco di una popolazione consapevole delle proprie capacità, per questo auspico che nell’arco di 2- 3 anni questa Festa dell’Uva possa ospitare almeno un’azienda agricola mentanese che produrrà bottiglie di vino vendute in Italia e nel mondo.

C’è stato poi il messaggio culturale, perché ci piacciono i momenti conviviali, di festa e intrattenimento da vivere in piazza insieme a tanti mentanesi con musica e spettacoli, ma la cultura è un’altra cosa. Un’amministrazione comunale deve dare cultura, che non significa aver letto migliaia libri, ma imparare a ragionare, far aumentare il proprio spirito critico. Dunque invece di fare le solite lezioni di storia, che qualcuno potrebbe ritenere anche noiose, facciamo la storia delle persone, la storia dei prodotti fatti da queste persone, dei luoghi che incrociano queste persone. Garibaldi si è incrociato con tante città italiane nel Risorgimento, così abbiamo pensato anziché fare il solito discorso storico con esperti e studiosi che raccontano le gesta dell’Eroe dei due mondi, perché non tirare fuori degli aneddoti, creando un filo rosso (come il vino, ma anche come le camicie garibaldine)che riunisca tutte le località abbinate ad un prodotto della terra qual è il vino, che oggi fa parte della storia e della cultura italiana. Quest’anno stiamo celebrando il 150esimo anno della Battaglia di Mentana, un passaggio fondamentale compreso tra l’impresa dei Mille e la liberazione di Roma, futura Capitale.  Per preparare questo evento tutti i giorni alcuni militari del Genio Civile stanno lavorando volontariamente alla ristrutturazione del Monumento di Mentana. E tutto questo grazie all’Assessore alla Cultura Barbara Bravi, che viene troppo spesso attaccata sul suo operato. Credo che l’Assessore Bravi in un anno di amministrazione sia andata a bussare in tutti i luoghi istituzionali, da tutte le cariche che potevano dare un contributo a Mentana, compresa la Camera di Commercio che voglio ringraziare per il contributo dato alla Festa dell’Uva,  insieme a tutti coloro che hanno partecipato all’iniziativa di ieri. Perché i 40mila euro stanziati per realizzare la Festa, non è vero, come dicono le voci, che provengono tutti dalle casse comunali, la Camera di Commercio ha creduto nel nostro progetto e ci ha dato la stessa cifra che avevamo deciso di investire noi, dunque la spesa è stata equamente divisa con loro.

Le uniche due cose di cui mi rammarico sono la mancata partecipazione della nostra banda, che ha avuto l’onore di rappresentarci alla Sagra dell’Uva di Marino, ma non ha potuto prendere parte alla nostra manifestazione solo per un disguido legato alle date. Tra le tante voci che si erano diffuse nelle settimane precedenti infatti, c’è stata quella che la Festa a Mentana si sarebbe svolta la seconda settimana di ottobre e quindi la nostra banda, invitata a Marino, aveva preso l’impegno di partecipare. Ora abbiamo chiarito che, la Festa dell’Uva si svolge tradizionalmente la prima domenica di ottobre. L’altro . L’altro rammarico . Il rammarico è quello di non aver trovato il modo di coinvolgere le associazioni del territorio. Purtroppo mi sono reso conto che i tanti impegni limitano gli spazi di ragionamento e spesso non aiutano a trovare la soluzione ottimale. Tuttavia Mentana e le nostre iniziative non finiranno qui, dunque ci sarà la possibilità di far partecipare le associazioni locali, a cominciare dal prossimo Natale Mentanese, perché sono fermamente convinto che per governare Mentana non basti solo il Sindaco e l’Amministrazione ma ci sia bisogno dell’impegno di tutti i suoi cittadini”.

 


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