SEQUESTRATE AZIENDE PER CAMORRA: INTERVENGONO FILLEA E RADICALI

“La proposta della Fillea-CGIL nazionale per la salvaguardia, attraverso ammortizzatori sociali ad hoc, dei lavoratori dipendenti di aziende sequestrate o, comunque, chiuse, per attività mafiosa è quanto mai attuale”, dichiara Ezio Giorgi componente, per la Fillea di Roma e Lazio, dell’Osservatorio nazionale sulla criminalità organizzata della Fillea-CGIL nazionale, in riferimento alla chiusura di alcuni cantieri edili nella provincia di Roma (Mentana, Guidonia Montecelio, Monterotondo e Sant'Angelo Romano) collegati all’attività del boss camorrista Francesco Mallardo del clan di Giuliano. 

“È sacrosanto chiudere le attività legate, in qualsiasi modo, alle mafie, ma è altrettanto doveroso salvaguardare i lavoratori che dall’oggi al domani si trovano senza reddito e senza alcuna prospettiva immediata di reimpiego” sottolinea Giorgi.

“E’ dal novembre del 2009” aggiunge Roberto Cellini, Segretario Generale della Fillea Roma-Lazio, “che abbiamo denunciato criticità ed anomalie nel convegno ‘Infiltrazioni mafiose nel Lazio’ nei cantieri edili della capitale, nelle lottizzazioni e acquisti di terreni”.

“Abbiamo sottoscritto un protocollo con il Prefetto di Roma ed uno in via di definizione con la PrefEttura di Latina sui temi della sicurezza e la legalità” continua Cellini “e condividiamo con le associazioni dei costruttori una linea di condotta comune, perché come denuncia la Banca d’Italia, il riciclaggio vale il 10% del Pil nazionale. Si tratta di flussi di denaro che generano gravi distorsioni nell’economia legale, alterando le condizioni di concorrenza con pesanti ripercussioni sul tessuto sociale dei territori coinvolti e per quello che rappresentiamo” conclude Cellini “peggiorano anche le condizioni di tutela e i diritti dei lavoratori”. 

Nell'ambito dell'operazione condotta oggi dalla GDF sotto il coordinamento della DDA di Napoli e che ha visto trarre in arresto il capo del Clan di Giugliano, Feliciano Mallardo, detto 'o sfregiato, le Fiamme gialle di Roma hanno apposto i sigilli su alcuni cantieri edili e su circa 230 tra terreni e unità immobiliari, in particolare nei Comuni di Roma, Mentana, Guidonia Montecelio, Monterotondo e Sant'Angelo Romano.

Ora è ufficiale, la camorra è arrivata anche a Monterotondo, Mentana, Sant'Angelo Romano. La notizia è molto preoccupante e sarà quanto mai urgente verificare se nel far questo la camorra abbia goduto ed in che termini, di appoggi o connivenze con i politici locali o con funzionari disonesti.
Ci pensino, i cittadini che si recheranno alle urne il prossimo fine settimana per eleggere coloro che governeranno i patrimoni della collettività, e facciano le loro scelte guardando al passato, al presente e al futuro."

 


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