VALENTINA NON CE L'HA FATTA

Alla fine è arrivata a 29 la conta dei morti rinvenuti nell'arbergo di Rigopiano, colpito da una valanga nel pomeriggio di mercoledì 28 gennaio. Tra loro purtroppo anche Valentina Cicioni, 33enne di Casali di Mentana, figlia della titolare della storica tintoria sulla via Nomentana e sposata con Giampaolo Matrone, eretino 34enne, quest'ultimo tra i primi ad essere salvato dai vigili del fuoco dopo la slavina che ha sommerso l'arbergo dov'erano in vacanza. Valentina è risultata dispersa fino alle ultime ore di ricerca, mantenendo accesa, seppur sempre più flebile, la fiamma della speranza di famigliari, amici e dell'intera comunità mentanese di ritrovarla miracolosamente in vita come era stato per suo marito Giampaolo, ricoverato all'ospedale di Pescara con un braccio fratturato. Dal tardo pomeriggio di ieri però questa speranza si è drammaticamente spenta, quando si è diffusa la notizia che i soccorritori avevano tirato fuori dalla struttura dell'Hotel Rigopiano anche gli ultimi due corpi e, come accaduto per tutte quelli rinvenuti dopo il salvataggio delle 9 persone all'interno dello stabile sommerso dalla neve, anche questi esanime.

Nel pomeriggio, nel tribunale del capoluogo adriatico, il punto sull'inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo colposo: "Le telefonate registrate sono state acquisite, io le ho ascoltate e mi sembra evidente che ci siano state incomprensioni relative alle richieste di aiuto lanciate da Giampiero Parete e Quintino Marcella il 18 gennaio", ha detto il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini. "Al momento non ci sono indagati", ha dichiarato il pm Tedeschini, che poi ha confermato che in giornata sono state effettuate "acquisizioni importanti" di materiale utile alle indagini. "Sulla base delle informazioni in mio possesso, l'hotel era in possesso di tutte le autorizzazioni", ha proseguito la Tedeschini. "La situazione complessiva, percepita dagli ospiti dell'hotel il 18 gennaio, era sicuramente di criticità, sia in mattinata sia, soprattutto, nel pomeriggio e c'era una diffusa volontà di lasciare l'albergo": a dirlo il procuratore aggiunto Tedeschini rispondendo ad una domanda sulle prime testimonianze dei sopravvissuti. "Anche nella giornata precedente - ha proseguito Tedeschini - altre criticità erano state segnalate dal gestore dell'hotel, ma erano di altro tipo, ad esempio relative alla mancanza si gasolio e a problemi di viabilità". "I bollettini Meteomont sono stati regolarmente redatti, trasmessi e ricevuti dai destinatari istituzionali. Questo e' un fatto certo".
"Non ci sono casi in cui la causa esclusiva e' l'ipotermia": così il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini. "I primi sei accertamenti autoptici che sono stati acquisti hanno dinamiche di decesso diverse l'una dall'altra", ha spiegato. "In alcuni casi, ci sono state morti immediate per schiacciamento, in altri casi ci sono stati decessi meno immediati con concorrenza di cause: schiacciamento, ipotermia e asfissia". Il procuratore ha poi precisato: "Non ci sono casi in cui la causa esclusiva e' l'ipotermia. Abbiamo casi di esclusivo schiacciamento - ha rimarcato - e casi di concorrenza di cause, ma temporalmente assai prossime".
C'erano 40 persone nell'hotel Rigopiano quando la valanga ha investito la struttura: 28 ospiti, di cui 4 bambini e 12 dipendenti, compresi il titolare Roberto Del Rosso e il rifugiato senegalese Faye Dane. A distanza di una settimana tutte le vittime sono state recuperate, 29 corpi, 11 le persone che, pur segnate per sempre da questa terribile storia, sono state salvate.

Condividi l'articolo:


Rubriche

  • CHI VOTERESTE PER IL SINDACO DI MONTEROTONDO


    MAURO ALESSANDRI (sindaco uscente)
    MAURO D'ANDREA (centro destra)
    ILARIA CALABRESE (movimento cinque stelle)
    FABIO FEDERICI (liste civiche)
    ANTONIO TERENZI (fratelli d'Italia)



Area Riservata

utente:
password: